E ti vengo a cercare

 

 

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E ti vengo a cercare
Con la scusa di doverti parlare
Perché mi piace ciò che pensi e che dici
Perché in te vedo le mie radici

Franco Battiato

E\’ arrivata domenica 16 agosto, quella della partenza, che mi porterà all\’Eremo di Quorle  per una settimana di silenzio.

Perché si sceglie di fare una settimana di silenzio ? E chi sono quelli che come me hanno deciso di farlo ? Sono le domande che mi porto nello zaino, insieme al mio taccuino.

Io, in effetti, so qual è il mio perché. Io sono un uomo in ricerca, cerco da sempre un contatto con l\’Infinito.

Cerco il silenzio , ho sempre pensato che parlasse, avesse un suo suono profondo. Un silenzio da ascoltare dove, piano piano, non senza difficoltà da dove esce la parte più vera di te, quella più vulnerabile perciò più autentica.

Ho già avuto delle esperienze di deserto, di silenzio di una mezza giornata, legate a tante esperienze di preghiera ma non l\’ho mai vissuto per sei giorni.

Il tempo segna una differenza,  non quello dell\’orologio ma quello che segue il ritmo della natura, il tempo misteriosamente si dilata e diventa Kairós tempo qualitativo che gli antichi Greci consideravano \”giusto, opportuno, il momento preciso, propizio, adatto, conveniente, stabilito, la situazione, la buona occasione\”.

Cerco un posto fisico dove gli occhi guardando ciò che vedono intorno, almeno spero, possano almeno spero, farmi fare un esercizio di ringraziamento continuo, per tornare a tutto ciò che ho e sentirlo come dono grande e che rischio di pensare, tutti i giorni, come scontato, come qualcosa che mi \”è dovuto\”.

L\’amore di mia moglie, dei miei figli, il bene dei miei amici, ciò che ho imparato quando ho vissuto dalle esperienze di sofferenza. Il senso di solitudine vivendo tante ingiustizie che non ho mai capito e a cui non so rispondere,  la mia fragilità, le mie contraddizioni.

Cerco un posto scomodo, precario, dove non sono circondato da tutti gli agi di cui mi riempio in ogni momento della vita per poi sentirmi vuoto e inquieto e, magari, non sapere neanche perché.

Un posto  dove fare spazio per tornare all\’ \”Essenziale\”.

Cerco ancora un luogo del cuore e dello spirito dove vorrei tornare a sentirmi figlio per continuare a essere padre con il massimo della dignità possibile.

Cerco me stesso nella natura, negli altri e nei pochi momenti di condivisione che ci saranno.

Cerco le tracce del passaggio di Dio.

 

 

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